DIARIO DI UNA SOGNATRICE SULLA LUNA

Benvenuti sognatori,
questo è il mio piccolo mondo, la tana del Bianconiglio dove sono caduta, e dalla quale non ho poi tanta voglia di uscire. Questo è il diario di una sognatrice sulla Luna, lontana dalla terra, ma immersa nei suoi meccanismi, dalla Luna, mio rifugio rifletto su quello che è il mio percorso, su quelli che sono i percorsi di chi incontra la mia strada.
Mettetevi comodi e leggete se ne avete voglia.
Buon viaggio sognatori

N.B. Le foto che trovate nella sezione "Pensieri in Foto" sono scaricate dal web tramite ricerca immagini su Google, le frasi sono tratte da libri, fumetti. Il Blog rispetta i diritti d' autore citando le fonti.

Sognatrice sulla Luna




domenica 26 febbraio 2012

Pensiero

Un pensiero
non può volare al vento
non si disperde
non si arrende.
Un pensiero
si aggrappa all'anima
la culla
la illude
la lacera.

Martina
Riflettevo oggi, cosa che non faccio mai vero? Ebbene si pensavo che, che forse non mi capiterà più di innamorarmi, di innamorarmi perdutamente, totalmente, completamente di una persona.
Credo che certe emozioni siano irripetibili, che non tornino più. Una volta vissute svaniscono, e ciò che proveremo poi sarà sempre macchiato da quell'esperienza perfetta nella sua imperfezione. Si, credo fermamente in questo. Il cuore, seppur mutevole nei sentimenti e nelle preferenze, ha memoria, memoria ferrea... non dimentica i frenetici battiti, nè le lacrime. Tutto quello che vivremo dopo l'innamoramento quel primo totale innamoramento, sarà qualcosa di più mentale, qualcosa di meno spontaneo. Non so come spiegare, probabilmente si è frenati dalla paura che si ripeti una brutta esperienza, si ha paura di stare male. Si perchè non esiste cura per un cuore infranto, molti dicono che il tempo rimarginerà la ferita, secondo me non la chiuderà mai totalmente. Qualcosa rimane dentro, il livido, i punti, qualche piccola cicatrice.
Ebbene, oggi ho capito che probabilmente non proverò più quei sentimenti e un po' me ne dispiace, ma so che nessuno più potrà far si che io mi innamori totalmente, completamente e perdutamente. E' come un sesto senso, lo sento che non accadrà più di provare qualcosa di così completo per qualcuno. In realtà non so neanche più se uscirò con un ragazzo, dato che forse mi manca qualcosa, non so femminilità o quel quid in più che fa si che i ragazzi mi chiedano di uscire, invece di vedermi sempre e solo come un'amica.
Ciò che mi fa pensare ancor di più è che... dentro di me si è rotto qualcosa, forse un meccanismo, so solo che si è rotto, non il cuore, quello ormai non c'è più... so solo che quel qualcosa mi fa sentire vuota, impaurita. Mi trascina nella solitudine, e a volte in pianti così lunghi da non ricordare quando sono cominciati. C'è qualcosa di rotto in me, qualcosa che nessuno potrà più ricostruire, neanche io.
Ci si innamora così stupidamente, senza volgere i propri sentimenti verso l'oggetto migliore, ci si innamora e basta, e ciò che resta quando tutto finisce, è il continuo chiedersi come sarebbe adesso se quel qualcuno ci fosse ancora. Molte volte mi rispondo che sarebbe peggio, ma poi quei sentimenti riaffiorano e mi portano a dire che meglio o peggio sono relativi, e che alla fine non me ne importerebbe nulla, l'importante sarebbe essere ancora con lui.
Ecco, qualcosa si è rotto in me, qualcosa che mi lascia radicata ad un ricordo ed a un ideale... Un passo avanti e cento indietro, sono sempre al punto di partenza... mi assalgono, per dirla come Liga, ricordi belli come un dispiacere... e non passa ancora.

domenica 19 febbraio 2012

Special-mente

Tu mi sconvolgi,
come le tempeste di pioggia l'estate,
come l'Aurora Boreale,
come le costellazioni infinite.

Tu riaccendi in me
una fiamma
che non ho il coraggio di mostrarti.

Martina

venerdì 17 febbraio 2012

Senti - mento

Scaviamo in noi stessi delle fosse, fosse comuni per i sentimenti. Siamo carnefici senza valore né coraggio. Parlo al plurale, perché non ho ancora avuto la fortuna, o l’onore di trovare qualcuno che, consapevole dei propri sentimenti, si sia preso la responsabilità di viverli rischiano al 100% tutto il rischiabile. Tutti, ma proprio tutti, nascondiamo in quella fossa qualcosa, o meglio qualcuno. Quel qualcuno che era riuscito, attraverso qualche formula alchemica segreta, a prendere di noi tutto il prendibile. Chi di voi non ha quel qualcuno, i più fortunati lo hanno al loro fianco, lamentandosi della quotidianità che li distrugge, i meno fortunati hanno seppellito questo qualcuno mentendo riguardo al loro sentire. Ed ecco che la parola senti- mento diventa per me, scindendola in maniera poco ortodossa, ma molto realista, una parola che racchiude in sé la verità di ciò che io penso sia sentire e mentire...

Già mentire proprio così, non ci rendiamo conto che mentiamo a noi stessi quando proviamo, o meglio, sentiamo qualcosa per qualcuno, quando diciamo agli altri che non sentiamo nulla, che gli occhi gonfi e le occhiaie sono dovute ad una normale mancanza di sonno. Mentiamo a noi stessi quando ci facciamo forza per  andare avanti dopo una delusione, o quando diciamo che non abbiamo più spazio per l’amore nella nostra vita. Mentiamo, e più mentiamo, più riempiamo quella fossa comune, piena di sentimenti in putrefazione.
Non accuso nessuno, ma anzi vi capisco, prendo atto di questo movimento naturale di auto conservazione proprio di molte persone, e tra queste persone ci sono io, sono una di quelle che uccide i sentimenti con più violenza omicida degli altri. Sono talmente brava a nascondere quello che provo, che la maggior parte delle volte le persone non se ne accorgono neanche. Devo dire che con qualcuno in particolare la cosa non mi riesce semplice, ma ho avuto tanti segnali che hanno corroborato la mia teoria, e dunque anche nei confronti di questo qualcuno comincerò a mentire spudoratamente, senza farmi troppi problemi, perché è alla fine, nessuno se ne fa nei miei confronti.
Inizialmente mi sentivo un verme nel gettare i sentimenti in quella fossa, mi chiedevo se fosse giusto, insomma, i sentimenti, le emozioni, tutto ciò che proviamo nel profondo è ciò che ci distingue dalle belve! La mia paura non era quella di trasformarmi in un animale, la mia paura era quella di perdere quei sentimenti, e se alcuni non sono più reperibili, altri lo sono ancora, anche se coperti da molti metri di terra, riaffiorano come fantasmi e bussano alla porta della mia camera dicendomi soddisfatti «siamo noi». Al che ho dedotto che in me vi è un demone pronto a scavare via la terra dai sentimenti sepolti, che si diverte a torturarmi riportandoli alla luce, e lasciando che mi importunino nei momenti meno consoni…. Non posso mentire a voi che mi leggete, vorrei passare per la persona forte e pronta a ripartire, vorrei dirvi “eh non vi romperò più con le mie pippe mentali o i miei appunti depressi”, ma purtroppo non sono così, devo essere sincera, perché la sincerità è alla base di ogni bravo scrittore, di ogni bravo amico e di ogni bravo amante.
Per quanto giustifichi la mia debolezza attribuendola alla presenza di un demone dispettoso, o solo al fatto che mi fanno più paura le persone che i cani rabbiosi, devo dire che la mia debolezza parte da me, dal mio tentativo di sotterrare le emozioni ed i sentimenti nei confronti degli altri ... la verità  è che a me manca il coraggio di dire ciò che penso o ciò che provo, di dirlo apertamente a chi di dovere... mi manca il coraggio di mettermi in gioco... e questo coraggio viene meno ogni qual volta sento che potrei avere una delusione. Mi è molto più facile soffrire in silenzio come un cane.
Ecco dunque che armata di pala e sacco per cadaveri, colmo dei miei sentimenti, mi aggiro per le strade del mio cuore sotterrando il più in basso possibile i miei sentimenti, lasciando che solo l’odio ed il disprezzo vigano sovrani nella mia testa.  Mi rendo così conto che i miei sentimenti, sono un vero sentire mentendo… perché escluse le dovute persone a cui voglio realmente bene, per il resto ciò che esprimo per gli altri è solo una bugia… un sentire mentendo.

lunedì 13 febbraio 2012

Riflessioni personali, e conclusioni inconcludenti

Mi ritrovo a sognare il momento giusto, in cui tutto quello che è ora la mia vita, verrà spazzato via con un alito di vento. Mi ritrovo, scioccamente, ad attendere che questo momento arrivi, è così da tutta la vita. Il momento buono era l'ingresso alle superiori, poi è diventato il giorno in cui ho cambiato scuola, attirando su di me l'ira ed il disprezzo di molti dei miei nuovi compagni, che per me dovevano essere le nuove splendide amicizie che non ho mai avuto. Era il momento buono l'ingresso all'università, che pullulava di ragazzi come me, persone interessanti... ed ho legato con pochissimi di loro. Era il ommento buono il giorno in cui mi misi con lui, oh si, quello tra tutti i momenti buoni è stato il migliore, quello in cui ho messo più aspettative del dovuto.
Ed ora continuo ad aspettare questo momento buono, corogiolandomi nella noia delle mattine di disoccupazione, aspettando che qualcuno faccia qualcosa per tirarmi su. Non riesco a far partire da me la mia salvezza, l'unica cosa che provo è uno spropositato disprezzo per le persone (escluse quelle poche che definisco amiche), per i luoghi, i fatti che mi circondano. Mi autofagocito in un insieme di pensieri e ricordi, trovo solo ora il comportamento più adatto da tenere in situazioni che sono passate. Non che mi penta totalmente del mio passato, sarei una stupida, ma ci sono cose che rifarei cambiando il mio atteggiamento nei confronti di coloro che avevo di fronte.
Odio, è la parola che continua a girare in testa, penso a persone che ora hanno preso il mio posto nella vita di un determinato qualcuno, persone che non conosco se non di nome, e le odio... E' una forma irrazionanale di pensiero, e l'irrazionalità mi fa paura, una contraddizione in termini. Se la mia migliore amica mi chiede: "perchè provi odio per quella persona? Neanche la conosci" io mi ritrovo a risponderle che non ho alcun motivo per odiarla, ma che la odio, irrazionalmente, quella persona io la odio.
E così passo le mie giornate in solitaria compagnia di me stessa, costretta a stare a casa a causa della neve, della disoccupazione, e a volte alla troppa apprensione di mia madre, e trovo la mia compagnia al quanto ripetitiva ultimamente.
Mi ritrovo spesso a fantasticare sul tipo di persona che vorrei essere, e scopro che è troppo tardi per fare quelle cose che mi piacerebbe fare. Non vorrei dirlo con leggerezza ma, credo di essere entrata in piena fase depressiva, che fare?
Credo che continuerò a fantasticare sulla persona che non sarò mai, a meditare vendetta nei confronti di coloro che mi hanno fatto male, continuerò a trovare la compagnia dei libri migliore di quella di certe persone, e continuerò a sorridere a tutti, tutti felici di vedermi sorridente, e felici di non preoccuparsi del mio mal-essere, già il male del mio essere.

domenica 12 febbraio 2012

I sentimenti sono duri a morire, non tanto gli affetti che ora disgustano al solo pensiero, ma ciò che lasciano dentro. Quel senso di incompiuto, quel "se avessi fatto...". Scava nel profondo il sentimento che diventa odio per le persone, per i luoghi. Diventa odio per i profumi, per le parole che si sono dette. I sentimenti un tempo belli e desiderati, si trasmutano in odio profondo, non tanto per l'oggetto di quel sentimento che poco aveva di buono, ma per se stessi.
Odio la mia debolezza. Il rancore che continuo a provare per ogni persona che ora mi delude. Tutto è unito da un filo, una matassa disordinata, che se prendo il disturbo di riordinare porta a te.
Credo che sarei stata una persona migliore senza di te, se solo avessi avuto la forza di continuare a tenerti lontana dalla mia vita. Credevo di essere forte il giorno che ti risentii, credevo di essere forte il giorno in cui tutto si è concluso. Ma forte non sono, e mi odio per questo, odio il dolore che continuo a provare quando lascio liberi i pensieri.
Se potessi capire cosa mi porta ancora a odiarti, o meglio a pensarti... Vorrei trovare la soluzione a questa patologia, a questo sentimento che scava, e scava nel profondo, che distrugge l'ordine che mi impongo di tenere. Ti ritrovo scritto tra gli appunti, tra le righe dei libri dell'università, tra le canzoni, tra i miei desideri.
E mi corrode l'anima sapere che tutto questo, ancora una volta è un qualcosa a senso unico. Tu sei felice ora, tu non mi pensi, non desideri neanche sapere cosa sto facendo o come sto...
I sentimenti sono duri a morire, non tanto gli affetti che ora disgustano, ma quel senso di rabbia nei miei confronti, che come un demone riporta a galla i fantasmi sotterrati nel cimitero del mio cuore.

sabato 11 febbraio 2012

Odio le persone, mi ritrovo ad utilizzare il termine misantropa riferendomi a me stessa. Non odio solo il genere umano nella sua totalità, avvezzo ai vizi ed alla falsità, ma odio persone specifiche che fanno parte di quella che è la mia cerchia di conoscenze. Odio profondamente chi ti sfrutta e poi ti abbandona così, chi per un periodo ti cerca, e poi sparisce, e soprattutto odio le persone che dicono una cosa e ne fanno un'altra. Eh si, dovevo aspettarmelo che supponendo determinate cose, con una determinata persona questa avrebbe cambiato nei miei confronti atteggiamento, l'ho sempre saputo, nonostante tutti i suoi "ma cosa dici". Ed eccomi qui a dover sfogare un po' di rabbia. La cosa che odio è la non trasparenza di molte persone, o semplicemente il non essere diretti. Non che io sia questo stinco di santo, nè tantomeno la persona più diretta al mondo, ma almeno non vado a dire che non cambierei atteggiamento con qualcuno sapendo certe cose. Sono furiosa, a tal punto che ho voglia di prendere a pugni qualcuno. Odio profondamente chi cambia atteggiamento, odio profondamente le persone che si rivelano lunatiche e scostanti, odio profondamente tre quarti del genere umano.

domenica 5 febbraio 2012


La mia vita
Mi fa perdere il sonno, sempre
Mi fa capire che è evidente
La differenza tra me e te.
Poi mi chiedi come sto
E il tuo sorriso spegne i tormenti e le domande
A stare bene, a stare male, a torturarmi, a chiedermi perchè.






sabato 4 febbraio 2012

I miei primi 25 anni

Forse era solo questo che mi serviva, una coltre bianca capace di far sognare e di coprire tutto, capace di rendere candido ogni singolo angolo di mondo che tocca. Questo mi serviva, la neve.

Sorrido, sorrido come non facevo da tempo, sorrido ancora e ancora e ancora, sorrido ai miei primi 25 anni.
Torno a godermi i piccoli attimi.
Auguri a me

giovedì 2 febbraio 2012

Liberazione

Non cedo
al pensiero che mi assale.
Come dardo infuocato
saetto verso il cielo
brucerò,
lo so,
nel mio percorso,
ma meglio ardere
volando
che consumarsi nella stasi.

Ed ora basta,
strappo le ali ai pensieri,
non vali
nemico alla frontiera,
tutto ti sei preso,
fiero e gagliardo
finto raggio di luce
ed ora vano ricordo.

Rimani fermo,
sei voltato,
intanto io ardo

ardo di vita
e di anima in fiamme,
ardo di verità
e serenità d'essere.

Tu,
non vali più
neanche un ricordo.

Martina Manca